ordinò loro di non allontanarsi, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre

ordinò loro di non allontanarsi, ma di attendere  che si adempisse la promessa del Padre
Abacuc 3,4:"Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza.

Benvenuto; Il Signore porga l'orecchio alla tua preghiera e ti benedica

Salmo 20:" Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
dall'alto di Sion ti sostenga

Gesù è il Signore

Gesù è il Signore
Se predichi Gesù, egli scioglie i cuori duri Se lo invochi, addolcisci le amare tentazioni Se lo pensi, ti illumina il cuore Se lo leggi, Egli ti sazia la mente (S. Antonio da Padova)

Dio è Amore (1 Giovanni 4,8)

Salmo 102, 1-6:

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli szia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovo come aquila la tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli opppressi.

IL SIGNORE GESU'

"Vi ho detto queste cose, affinche abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione: ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo".
(Giovanni 16,33)


In una notte come tante Rns 2011.wmv



"La vita spirituale è simile a una terra nella quale dovete
sotterrarvi per crescere. Fino ad allora, somiglierete al
seme che è rimasto nel granaio. In questo granaio, ovviamente, il
seme è tranquillo, non subisce né la pioggia né il vento né
la grandine, ma ben presto marcirà o sarà rosicchiato dai topi,
il che è anche peggio. Invece, il seme che viene interrato deve
subire le intemperie, però germoglia e dà frutto, quindi è
utile. Abbracciando la vita spirituale, non sarete al riparo: dovrete
affrontare il vento e gli uragani, ma troverete anche delle
condizioni che vi permetteranno di crescere e dare frutti
all’umanità. Non è forse preferibile essere esposti alle
intemperie ma crescere, piuttosto che essere mangiati dai topi e
dalla muffa? Con la vita spirituale, è vero, dovrete subire
delle prove che un’esistenza puramente materialista vi avrebbe
risparmiato, ma ciò non deve turbarvi: continuate ad avanzare su
questa via che vi conduce alla scoperta di Dio! "
by Paola

Feliz Navidad - Three Tenors


S:Agostino scrive:
È spuntato per noi un giorno di festa, una ricorrenza annuale; oggi è il Natale del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo: la Verità è sorta dalla terra 1, il giorno da giorno è nato nel nostro giorno. Esultiamo e rallegriamoci! 2 Quanto beneficio ci abbia apportato l'umiltà di un Dio tanto sublime lo comprendono bene i fedeli cristiani, mentre non lo possono capire i cuori empi, perché Dio ha nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli 3. Si aggrappino perciò gli umili all'umiltà di Dio, perché con questo aiuto tanto valido riescano a raggiungere le altezze di Dio; nella stessa maniera in cui, quando non ce la fanno da soli, si fanno aiutare dal loro giumento. I sapienti e gli intelligenti invece, mentre si sforzano di indagare sulla grandezza di Dio, non credono alle cose umili; e così trascurando queste non arrivano neanche a quella. Vuoti e frivoli, gonfi d'orgoglio, sono come sospesi tra cielo e terra in mezzo al turbinio del vento. Sono sì sapienti e intelligenti, ma secondo questo mondo, non secondo colui che ha creato il mondo. Se possedessero la vera sapienza, quella che è da Dio, anzi che è Dio stesso, comprenderebbero che Dio poteva assumere un corpo, senza per questo doversi mutare in corpo. Comprenderebbero che Dio ha assunto ciò che non era, pur rimanendo ciò che era; che è venuto a noi nella natura di uomo, senza essersi per nulla allontanato dal Padre; che è rimasto ciò che è da sempre e si è presentato a noi nella nostra propria natura; che ha nascosto la sua potenza in un corpo di bambino senza sottrarla al governo dell'universo. E come di lui che rimane presso il Padre ha bisogno l'universo, così di lui che viene a noi ha bisogno il parto di una Vergine. La Vergine Madre fu infatti la prova della sua onnipotenza: vergine prima del concepimento, vergine dopo il parto; trovata gravida senza essere resa tale da un uomo; incinta di un bambino senza l'intervento di un uomo: tanto più beata e più singolare per aver avuto in dono la fecondità senza perdere l'integrità. Quei sapienti preferiscono ritenere inventato un prodigio così grande anziché crederlo realmente avvenuto. Così nei riguardi di Cristo, uomo e Dio, non potendo credere alla natura umana, la disprezzano; non potendo disprezzare quella divina, non la credono. Ma quanto più essi lo disprezzano, tanto più noi accettiamo il corpo dell'uomo nell'umiltà del Dio; e quanto più essi lo ritengono impossibile, tanto più per noi è opera divina il parto verginale nella nascita del bambino.

Celine Dion & Andrea Bocelli - The Prayer (Live In Boston Taking Chances...

  • la vigilanza, virtù specifica di chi vive in fervorosa attesa del Messia Salvatore;
  • la fede, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza;
  • la speranza, di chi confida nell’amore misericordioso di Dio;
  • la conversione, l’impegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incontro con Cristo;
  • la preghiera, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20);
  • la gioia, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel Regno dei cieli.

Stella Splendente - A Maria Santissima


  • la vigilanza, virtù specifica di chi vive in fervorosa attesa del Messia Salvatore;
  • la fede, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza;
  • la speranza, di chi confida nell’amore misericordioso di Dio;
  • la conversione, l’impegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incontro con Cristo;
  • la preghiera, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20);
  • la gioia, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel Regno dei cieli.

Il Papa in visita al carcere di Rebibbia: il Papa risponde alle domande...



Beatus qui amat te et amicum in te et inimicum propter te. Solus enim nullum carum amittit cui omnes in illo cari sunt, qui non amittitur.
Beato chi ama te e l'amico in te e il nemico per te. Non perde nessuna persona cara solo colui al quale sono tutti cari nell'unico che non si può perdere, te. (Confess. 4, 9, 14)

Buon Natale 2011 - Verbum Panis



O amore, che sempre ardi senza mai estinguerti, carità, Dio mio, infiammami! (Confess. 10, 29, 40)

Ave Maria Balduzzi



Ormai io te solo amo, te solo seguo, te solo cerco e sono disposto ad essere soggetto a te soltanto, poiché tu solo con giustizia eserciti il dominio ed io desidero essere di tuo diritto. Comanda ed ordina ciò che vuoi, ti prego, ma guarisci ed apri le mie orecchie affinché possa udire la tua voce.
Guarisci ed apri i miei occhi affinché possa vedere i tuoi cenni. Allontana da me i movimenti irragionevoli affinché possa riconoscerti.
Dimmi da che parte devo guardare affinché ti veda, e spero di poter eseguire tutto ciò che mi comanderai.S.Agostino

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Sono qui a lodarti..S.Agostino:"Le tue mani, Dio mio, nel segreto della tua provvidenza non abbandonavano invero la mia anima; d'altra parte dal cuore

Adoro te mio Signore Gesù(cantico evangelico)


Il canto della lode

Accetta l'olocausto delle mie confessioni dalla mano della mia lingua, formata e sollecitata da te alla confessione del tuo nome. Risana tutte le mie ossa, e ti dicano: "Signore, chi simile a te?". Chi a te si confessa non ti rende nota la sua intima storia, poiché un cuore chiuso non esclude da sé il tuo occhio, né la durezza degli uomini respinge la tua mano, bensì tu la stemperi a tuo piacere, con la pietà o la punizione; e nessuno si sottrae al tuo calore. La mia anima ti lodi per amarti, ti confessi gli atti della tua commiserazione per lodarti. L'intero tuo creato non interrompa mai il canto delle tue lodi: né gli spiriti tutti attraverso la bocca rivolta verso di te, né gli esseri animati e gli esseri materiali, attraverso la bocca di chi li contempla. Così la nostra anima, sollevandosi dalla sua debolezza e appoggiandosi alle tue creature, trapassa fino a te, loro mirabile creatore.

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(S.Agostino) Tu sei la via Dio mio, fa' ch'io ricordi per ringraziarti e ch'io confessi gli atti della tua misericordia nei miei riguardi. Le mie ossa s'impregnino del tuo amore e dicano: "Signore, chi simile a te? Hai spezzato i miei lacci, ti offrirò un sacrificio di lode". Come li hai spezzati, ora narrerò, e diranno tutti coloro che ti adorano, all'udirmi: "Benedetto il Signore in cielo e in terra, grande e mirabile il suo nome". Penetrate stabilmente nelle mie viscere le tue parole, da te assediato d'ogni parte, possedevo la certezza della tua vita eterna. L'avevo vista soltanto in un enigma e come attraverso uno specchio; tuttavia si era dissipato dalla mia mente ogni dubbio sulla sostanza incorruttibile e la derivazione da quella di ogni altra sostanza. Non desideravo acquistare ormai una maggiore certezza di te, quanto piuttosto una maggiore stabilità in te. Senonché dalla parte della mia vita terrena tutto vacillava, e bisognava ripulirmi il cuore dal fermento vecchio. La via, ossia Ia persona del Salvatore, mi piaceva, ma ancora mi spiaceva passare per le sue strettoie (8, 1, 1).



Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,

che ti ha plasmato, o Israele:
"Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare,
3poiché io sono il Signore, tuo Dio,
il Santo d'Israele, il tuo salvatore.
Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l'Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te;
dall'oriente farò venire la tua stirpe,
dall'occidente io ti radunerò.

"Davanti a Te,Signore, sta la mia forza e la mia debolezza: conserva quella, guarisci questa. Davanti a Te sta la mia scienza e la mia ignoranza; dove



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LO SPIRITO SANTO


LO SPIRITO SANTO E LA PREGHIERA

Luca fa notare la relazione tra lo Spirito Santo e la preghiera sotto tre angolazioni complementari: a) anzitutto è lo Spirito Santo che conduce alla preghiera, fa pregare, suscita la lode, il ringraziamento. Si tratta della preghiera fatta nello Spirito; b) in secondo luogo, lo Spirito Santo è accolto in particolare dentro un’atmosfera di preghiera; esso scende sull’orante singolo o sulla comunità, unita in preghiera come un cuore solo; c) in terzo luogo, lo Spirito Santo è il dono principale richiesto e ottenuto da colui che prega. È lui che anzitutto va domandato con una preghiera insistente e fiduciosa.

a. Lo Spirito fonte e guida della preghiera

Il primo esempio del vangelo di Luca è offerto dall’esperienza di Elisabetta, madre di Giovanni Battista. Il testo sacro afferma che Maria, dopo l’annunciazione, va in fretta a far visita alla parente. Al suo arrivo, le due donne si salutano. Il saluto è il gesto più semplice e usuale tra due persone che si conoscono e sono legate da vincoli di parentela. Questo atto umano di benvenuto diventa un evento salvifico. Infatti il vangelo aggiunge: “Ella (Elisabetta) fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: ‘Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo’” (1,41-42). Lo Spirito Santo fa conoscere a Elisabetta ciò che è accaduto in Maria: si è compiuta in essa l’incarnazione del Figlio di Dio. Illuminata dallo Spirito la madre di Giovanni grida con cuore traboccante ed esulta insieme al bambino, che sobbalza di gioia nel suo grembo. Ella benedice Maria e Gesù ad alta voce e con profonda commozione. Maria è la benedetta in modo particolare, poiché la potenza creatrice l’ha resa capace di trasmettere la vita umana a Gesù, che è il Figlio di Dio. Davanti a questo mistero Elisabetta prova uno stupore pieno di gioia, sotto la mozione dello Spirito.
Un secondo esempio è quello di Zaccaria, padre di Giovanni Battista, reso muto, perché aveva dubitato del messaggio dell’angelo riguardante l’opera potente e benevola di Dio sulla sua famiglia. Quando riacquista la parola, ringrazia Dio ed esplode nella lode: “Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo...” (1,68). La lode sgorga dal suo animo pieno di Spirito Santo, dice Luca. Infatti lo Spirito Santo lo illumina interiormente a capire l’opera di Dio, la salvezza messianica ormai imminente. Nella potenza dello Spirito, Zaccaria penetra con meraviglia e gioia nel disegno salvifico; quale profeta, lo vede come se fosse avvenuto. Nella prima parte della sua preghiera, il Benedictus, scorge quello che Dio ha operato attraverso il Messia; nella seconda indica suo figlio come precursore di Gesù, di cui descrive l’azione messianica.
Il vangelo di Luca afferma che Gesù stesso prega il Padre nello Spirito Santo: “In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: ‘Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così è piaciuto a te. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare’” (10,21-22). La preghiera è rivolta al Padre e ha come oggetto il disegno divino di salvezza per i piccoli, l’intimità del Figlio con il Padre, la missione del Figlio come unico canale della rivelazione del Padre agli uomini. Essa è fatta nello Spirito Santo, sottolinea Luca, diversamente da Matteo che pone nel suo vangelo questo stesso brano, ma non annota la funzione dello Spirito.
Lo Spirito è la fonte della preghiera di lode, in quanto per suo mezzo si manifesta il disegno particolare del Padre che sceglie di rivelarsi ai semplici e di nascondersi ai sapienti.
La presenza dello Spirito in Gesù, mentre prega, è la garanzia della sua unità con il Padre e del suo essere costituito unico mediatore della salvezza.
È così profonda l’effusione d’amore tra lui e il Padre, comunicata dallo Spirito Santo, che Gesù viene inondato di gioia. L’essenza di tale gioia consiste ultimamente nell’amore che unisce in un solo Spirito il Figlio al Padre. Questo amore e questa gioia si tramutano in lode.

b. La preghiera tempo e luogo dello Spirito

Nel libro degli Atti si racconta che gli undici apostoli, ai quali si aggiunge Mattia in sostituzione di Giuda, riuniti in città, al piano superiore dove abitavano, erano tutti “assidui e concordi nella preghiera”, insieme con alcune donne, con Maria e i fratelli di lui (1,14). Su di essi scende lo Spirito, nel giorno di pentecoste. La preghiera assidua, perseverante, elevata a Dio da diversi individui raccolti insieme come fossero un cuore solo, diventa la premessa, la condizione, l’atteggiamento umano per l’effusione su di essi dello Spirito.
Ancora nel medesimo libro degli Atti, si dice che, dopo la prima persecuzione da parte del sinedrio, Pietro e Giovanni, rimessi in libertà, si riuniscono, insieme agli altri, per pregare. Poi “terminata la preghiera, tutti furono pieni di Spirito Santo e annunciavano la parola di Dio con franchezza” (4,31). Anche in questo caso la preghiera prepara e dispone l’animo, sofferente e angustiato per la persecuzione, a ricevere lo Spirito Santo. Irrorati e rinfrancati dalla forza di questo Spirito, sono pronti di nuovo ad annunciare il Cristo in ambiente ostile, non con tremore o paura, ma con franchezza (parrêsia) e libertà.
Ugualmente al cap. 13 degli Atti, si sottolinea che l’inizio del viaggio missionario di Paolo e Barnaba è suggerito e indicato dalla volontà e dall’iniziativa dello Spirito Santo, che sceglie tra i presenti proprio i due apostoli, per svolgere l’opera evangelizzatrice. Il contesto nel quale ciò accade è dato dalla celebrazione del culto al Signore, accompagnato dal digiuno. Si vede anche ora che l’ambiente di raccoglimento e di preghiera favorisce l’intervento dello Spirito.
Nel vangelo di Luca appare la medesima concatenazione tra la preghiera e lo Spirito Santo. Nel momento iniziale del ministero, al battesimo nel Giordano, si asserisce che “mentre Gesù stava in preghiera, scese su di lui lo Spirito Santo” (cf. 3,21-22). Vi sono alcune differenze rispetto alla redazione degli altri due sinottici. In questi si parla semplicemente della discesa dello Spirito Santo su Gesù mentre riemerge dalle acque, in Luca invece appaiono dei tratti particolari. Nella scena del battesimo Giovanni non viene menzionato, per sottolineare l’appartenenza di Gesù al popolo: “Quando tutto il popolo fu battezzato e anche Gesù fu battezzato”. Si aggiunge “e stava in preghiera”, nell’atteggiamento filiale di comunione con il Padre. Luca in tal modo fa vedere da una parte il rapporto che lega Gesù agli uomini, dall’altra a Dio suo Padre. In questo clima di preghiera si attua la discesa dello Spirito Santo su Gesù, similmente ai discepoli riuniti nel cenacolo per la pentecoste.


c. Lo Spirito frutto e dono della preghiera

Lo Spirito Santo è il dono di Dio che va richiesto al Padre con insistenza e che il Padre non può rifiutare. In un brano degli Atti degli Apostoli si descrive la diffusione del vangelo nei territori della odiata Samaria, a opera di Filippo. Poco dopo, in At 8,14-15, si legge: “Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo”. Lo Spirito viene comunicato con l’imposizione delle mani, mentre si eleva a Dio la preghiera.
A questo riguardo, nel vangelo di Luca si trova un versetto significativo: “Quanto più il Padre darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (11,13). Gesù afferma la certezza che la preghiera insistente è efficace. Poi con una parabola delinea l’unione che nella preghiera si stabilisce con Dio, non più simile a quella tra amici ma all’unione intima tra padre e figlio. Ogni padre umano dà al figlio le cose che questi gli chiede, come il pane, il pesce, l’uovo. Gesù garantisce che Dio dona solo cose buone, per il bene e la crescita del figlio. Non darà certamente cose cattive a chi gli domanda cose buone. Comunque, conclude Gesù, ogni padre umano, anche quello più cattivo, sa donare cose buone ai figli. Tanto più farà ugualmente il Padre celeste. Ora la cosa buona che Dio Padre dona ai figli è lo Spirito Santo.
Luca non dice che il Padre darà le “cose buone”, come Mt 7,11, bensì lo Spirito Santo. Ciò indica che il bene in senso pieno è lo Spirito Santo. Esso costituisce il dono più grande, il primo dei doni, che non può mancare mai né essere sostituito. Senza lo Spirito non si riesce a capire né ad accogliere gli altri doni, né tanto meno a viverli e farli crescere. Soprattutto senza di Lui non si può possedere l’amore del Padre e del Figlio Gesù, non si può gioire della loro infinita misericordia, né si può sperimentare il loro intervento premuroso e salvifico. Lo Spirito Santo muove i loro cuori verso di noi e sospinge il nostro cuore ad abbandonarsi fra le loro braccia come figli docili e fiduciosi.

Don Renzo Lavatori