ordinò loro di non allontanarsi, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre

ordinò loro di non allontanarsi, ma di attendere  che si adempisse la promessa del Padre
Abacuc 3,4:"Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza.

Benvenuto; Il Signore porga l'orecchio alla tua preghiera e ti benedica

Salmo 20:" Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
dall'alto di Sion ti sostenga

Gesù è il Signore

Gesù è il Signore
Se predichi Gesù, egli scioglie i cuori duri Se lo invochi, addolcisci le amare tentazioni Se lo pensi, ti illumina il cuore Se lo leggi, Egli ti sazia la mente (S. Antonio da Padova)

Dio è Amore (1 Giovanni 4,8)

Salmo 102, 1-6:

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli szia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovo come aquila la tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli opppressi.

IL SIGNORE GESU'

"Vi ho detto queste cose, affinche abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione: ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo".
(Giovanni 16,33)


Mi leverò, andrò da mio padre

Nati dallo Spirito: "«Mi leverò, andrò da mio padre»

Colui che dice queste parole giaceva a terra. Prende coscienza della sua caduta, si accorge della sua rovina, si vede immerso nel peccato e grida : « Mi leverò e andrò da mio padre ». Da dove viene questa speranza, questa franchezza, questa fiducia ? Dal fatto che si tratta proprio di suo padre. « Ho perso, dice dentro di sè, la mia condizione di figlio ; ma lui non ha perso la sua condizione di padre ; Non c’è bisogno di un estraneo per intercedere presso un padre : il suo affetto interviene e supplica nel più profondo del cuore. Le sue viscere paterne lo spingono a generare di nuovo il figlio per mezzo del perdono. Pur colpevole, andrò da mio padre. »

E il padre, visto il figlio, vela subito la sua colpa. Preferisce la parte di padre a quella di giudice. Lui che desidera il ritorno del figlio e non la sua perdita, trasforma subito la sentenza in perdono … « Gli si gettò al collo e lo baciò ». In questo modo il padre giudica e corregge : dà un bacio in luogo di un castigo. La forza dell’amore non tiene conto del peccato. Perciò il padre, con un bacio, rimette la colpa di suo figlio ; la copre con i suoi abbracci. Il padre non svela il peccato di suo figlio, non sciupa suo figlio, ma cura le sue ferite in modo che non lascino nessuna cicatrice, nessun disonore. « Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa, e perdonato il peccato » (Sal 31, 1).

San Pietro Crisologo (V sec.)
vescovo di Ravenna
Discorsi 2 e 3 : PL 52, 188-189 et 192"

SANT'AGOSTINO - L'AMORE

Confessare la fede narrando l'Amore




(Bruno Forte, Confessare la fede narrando l'Amore)

Una confessione di fede cristiana non è altro che la «sanctae Trinitatis relata narratio» (Concilio XI di Toledo: DS 528): il racconto dell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, cui abbiamo creduto sulla parola dei testimoni delle nostre origini, trasmessa nella vivente tradizione ecclesiale («relata narratio»). Chi confessa la fede, parla di Dio raccontando l'Amore, così come si è rivelato nell'evento trinitario di Pasqua:

Credo in Te, Padre,
Dio di Gesù Cristo,
Dio dei nostri Padri e nostro Dio:
Tu, che tanto hai amato il mondo
da non risparmiare
il Tuo Figlio Unigenito
e da consegnarlo per i peccatori,
sei il Dio, che è Amore.
Tu sei il Principio senza principio dell'Amore,
Tu che ami nella pura gratuità,
per la gioia irradiante di amare.
Tu sei l'Amore che eternamente inizia,
la sorgente eterna da cui scaturisce
ogni dono perfetto.
Ti ci hai fatti per Te,
imprimendo in noi la nostalgia del Tuo Amore,
e contagiandoci la Tua carità
per dare pace al nostro cuore inquieto.

Credo in Te, Signore Gesù Cristo,
Figlio eternamente amato,
mandato nel mondo per riconciliare
i peccatori col Padre.
Tu sei la pura accoglienza dell'Amore,
Tu che ami nella gratitudine infinita,
e ci insegni che anche il ricevere è divino,
e il lasciarsi amare non meno divino
che l'amare.
Tu sei la Parola eterna uscita dal Silenzio
nel dialogo senza fine dell'Amore,
l'Amato che tutto riceve e tutto dona.
I giorni della Tua carne,
totalmente vissuti in obbedienza al Padre,
il silenzio di Nazaret, la primavera di Galilea,
il viaggio a Gerusalemme,
la storia della passione,
la vita nuova della Pasqua di Resurrezione,
ci contagiano il grazie dell'amore,
e fanno di noi, nella sequela di Te,
coloro che hanno creduto all'Amore,
e vivono nell'attesa della Tua venuta.

Credo in Te, Spirito Santo,
Signore e datore di vita,
che Ti libravi sulle acque
della prima creazione,
e scendesti sulla Vergine accogliente
e sulle acque della nuova creazione.
Tu sei il vincolo della carità eterna,
l'unità e la pace
dell'Amato e dell'Amante,
nel dialogo eterno dell'Amore.
Tu sei l'estasi e il dono di Dio,
Colui in cui l'amore infinito
si apre nella libertà
per suscitare e contagiare
amore.
La Tua presenza ci fa Chiesa,
popolo della carità,
unità che è segno e profezia
per l'unità del mondo.
Tu ci fai Chiesa della libertà,
aperti al nuovo
e attenti alla meravigliosa varietà
da Te suscitata nell'amore.
Tu sei in noi ardente speranza,
Tu che unisci il tempo e l'eterno,
la Chiesa pellegrina e la Chiesa celeste,
Tu che apri il cuore di Dio
all'accoglienza dei senza Dio,
e il cuore di noi, poveri e peccatori,
al dono dell'Amore, che non conosce tramonto.
In Te ci è data l'acqua della vita,
in Te il pane del cielo,
in Te il perdono dei peccati
in Te ci è anticipata e promessa
la gioia del secolo a venire.

Credo in Te, unico Dio d'Amore,
eterno Amante, eterno Amato,
eterna unità e libertà dell'Amore.
In Te vivo e riposo,
donandoti il mio cuore,
e chiedendoti di nascondermi in Te
e di abitare in me.
Amen!"

Gesù, il Signore, è risorto, Alleluia -Al Mashiah qam (il Signore e' risorto, in arabo)

Noi Cattolici
Al cuore del Cristianesimo c’è un incontro. Finché quest’incontro non avviene non c’è Cristianesimo, non c’è fede cristiana, ma solo abitudine, c’è solo una pratica religiosa tesa a rassicurare la coscienza o alla ricerca di un benessere psichico, ma non fede cristiana. Quando, però, quest’incontro avviene segna una svolta, un cambiamento radicale: c’è un prima e un dopo, una discontinuità dove il «dopo» non è causato dalla vita di «prima», non scaturisce da essa, ma è qualcosa di totalmente e inspiegabilmente nuovo, e questo nuovo «non sai di dove viene» perché «è nato dallo Spirito» (Gv 3,8). L’incontro che sta all’origine della tua fede è quello tra te e Gesù Risorto, Gesù vivente, che duemila anni fa, in quella notte dopo il sabato, uscì dal sepolcro per vivere in eterno, fino ad oggi, fino alla fine dei tempi. Oggi lo puoi incontrare. Oggi, se senti la sua voce, non indurire il tuo cuore (cf. Eb 3,8), ma lascia che Lui entri in te. Oggi puoi rinascere dall’alto (Gv 3,3), puoi ricominciare tutto e cancellare il passato; fagli spazio nella tua vita: se c’è tenebra in te Egli porterà la luce, perché Egli è la luce del mondo (Gv 8,12), se sei smarrito, nel dubbio, nell’ombra della morte apriti a Lui, perché Egli è la via, la verità e la vita (Gv 14,6), se il tuo cuore è ridotto a «terra deserta, arida e senz’acqua» (Sal 63,2) invoca Gesù ed Egli ti darà il suo Spirito, che sarà in te come una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna (cf. Gv 4,14), se ti senti oppresso dal peccato, riconosci i tuoi peccati ed Egli, che è fedele e giusto, perdonerà i tuoi peccati e ti purificherà da ogni colpa (cf. 1Gv 1,9), se il tuo cuore è triste fino alla morte lasciati incontrare da Gesù, perché saprà darti una gioia che nessuno ti potrà togliere (cf. Gv 16,23)… La Pasqua cristiana non è un rito che celebra il passato. Essa è piuttosto un rinnovato incontro tra te e Gesù Risorto, una nuova nascita della tua fede; come fu per i discepoli dopo il tradimento, il rinnegamento e la fuga, quando il pastore fu percosso e le sue pecore andarono disperse: anche per loro la fede nacque a Pasqua come qualcosa di nuovo, di mai visto prima, quando incontrarono il Risorto, chi al sepolcro, chi sulla via per Emmaus, chi nel Cenacolo, chi insieme a cinquecento fratelli in una sola volta (cf. 1Cor 15,6). Questa fede non esisteva prima, nella loro vita di prima, anche se già credevano in Gesù, in qualche modo: anche se avevano conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conoscono più così (cf. 2Cor 5,16). Ora vivono con Lui un’intimità nuova, prima addirittura impensabile, perché dopo la Pasqua Gesù non è più solo con loro (cf. Mt 28,20), ma in loro (cf. Col 1,27) grazie al suo Spirito, che la sera stessa di Pasqua Egli soffia su di loro (cf. Gv 20,22). È la fede che nasce a Pasqua quella che non verrà mai meno nei discepoli, neppure di fronte al martirio. Questa fede nuova, nata dallo Spirito e non dalla carne, cambia la vita dei discepoli, fa di loro dei testimoni e degli evangelizzatori; solo a questo punto Gesù risorto può dire loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» (Mc 16, 15). La Pasqua è la sorgente della tua fede e della tua missione nella Chiesa: è incontrando il Risorto che diventi testimone ed evangelizzatore. È in questa intimità nuova con Gesù risorto, in questo dialogo con Lui, ininterrotto nel tuo cuore, che Gesù può darti ogni giorno la forza di adempiere la tua missione nella Sua Chiesa, qualunque missione sia; è in questo dialogo interiore tra te e Lui, che egli può rinvigorirti, illuminarti sulle scelte da fare, consolarti nelle tribolazioni e dirti: «Coraggio! Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male» (cf. At 18,9-10). In questi 50 giorni, che culmineranno nella Pentecoste, Gesù ti chiede di lasciarti incontrare. Ha bisogno di te per evangelizzare il mondo, ma soprattutto vuole evangelizzare te: tu gli stai a cuore, sei prezioso per lui, ti vuole dare questa buona notizia: «Con la mia morte ho vinto la morte ed Io, risuscitato dai morti, non muoio più, la morte non ha più alcun potere su di me (cf. Rm 6,9): se mi lasci abitare in te, lo Spirito che ha risuscitato me dai morti darà la vita anche al tuo corpo mortale (cf. Rm 8, 10-11); vieni, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore, rallegrati con me, perché il tuo nome è scritto nei Cieli». Buona Pasqua.

Postato da: ursim

Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!

Giovanni 7, 31-32-7,45:" Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano:"Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?
 I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo.......

Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro:"Perchè non lo avete condotto?" Risposero le guardie:"Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!

Difendere la fede dei semplici

“Non sono i dotti a determinare cio’ che e’ vero della fede battesimale, bensi’ e’ la fede battesimale che determina cio’ che e’ valido nelle interpretazioni dotte. Non sono gli intellettuali a misurare i semplici, bensi’ i semplici misurano gli intellettuali. Il compito del magistero ecclesiale e’ difendere la fede dei semplici contro il potere degli intellettuali. Esso difende la fede dei semplici, di coloro che non scrivono libri, che non parlano in televisione e non possono scrivere editoriali sui giornali. Questo e’ il suo compito democratico. Esso deve dar voce a quelli che non hanno voce”.
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI.

Gesù, il Signore, è risorto, Alleluia


YouTube - Vorrei - Gen Rosso.

Luca 24,45:" Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse:"Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

Gesù, il Signore, è risorto, Alleluia

YouTube - Gen Rosso - Grandi cose

Facebook | Video pubblicati da Rai Vaticano: GIOVEDI SANTO 2010: MESSA IN COENA DOMINI - OMELIA PAPA

Facebook | Video pubblicati da Rai Vaticano: GIOVEDI SANTO 2010: MESSA IN COENA DOMINI - OMELIA PAPA

NOI AMIAMO, PERCHE' EGLI CI HA AMATI PER PRIMO

1 Giovanni 4,18

Potrebbero due persone essere più differenti?

Lui viene guardato dal basso in alto. Lei viene guardata dall’alto in basso.

Lui è un capo religioso. Lei è una prostituta.

Lui si guadagna da vivere promuovendo i valori. Lei si guadagna da vivere infrangendoli.

Lui ha organizzato il ricevimento. Lei lo sta rovinando.

Chiedi agli abitanti di Cafarnao di indicarti chi tra le due persone è la più pia e sceglieranno Simone.

Perché,dopotutto, è uno studioso di teologia, un uomo del clero. Chiunque indicherebbe lui. Chiunque, cioè, all’infuori di Gesù.

Gesù li conosceva entrambi. E Gesù avrebbe scelto la donna. Gesù, sceglie la donna. E, cosa ancor più sorprendente, spiega a Simone perché.

Non che Simone voglia saperlo. La sua mente è altrove. Come ha fatto questa donnaccia a entrare in casa mia? Non sa contro chi urlare per primo, se contro la donna o contro il servitore che l’ha lasciata entrare. Dopotutto questa cena è un ricevimento ufficiale: solo su invito.

La crème de la crème. Chi ha lasciato entrare la plebaglia?


Simone è adirato. Ma guardatela, prostata ai piedi di Gesù:

E li bacia pure! Ma dai! Se Gesù fosse chi dice di essere, non vorrebbe aver nulla a che fare con questa donna.

Ecco una delle lezioni che Simone imparò quel giorno:

“non pensare nulla che non vuoi che Gesù senta. Perché Gesù udì i suoi pensieri e, quando ciò accadde, volle condividerne qualcuno dei suoi.”

Luca 7,36-50:” La peccatrice perdonata

36 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

39 A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice”. 40 Gesù allora gli disse: “Simone, ho una cosa da dirti”. Ed egli: “Maestro, dì pure”. 41 “Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più? ”. 43 Simone rispose: “Suppongo quello a cui ha condonato di più”. Gli disse Gesù: “Hai giudicato bene”. 44 E volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”. 48 Poi disse a lei: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: “Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati? ”. 50 Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; và in pace! ”.

Simone invita Gesù in casa sua, ma lo tratta come una persona indesiderata. Nessuna

abituale cortesia. Nessun bacio di benvenuto. Nessun lavaggio dei piedi. Niente olio sul capo.(O, in termini contemporanei, nessuno gli aveva aperto la porta, preso il soprabito, stretto la mano.)

Simone non fa nulla per far sentire Gesù desiderato.

La donna, invece, fa tutto ciò che Simone ha trascurato di fare.

Non viene fatta menzione del suo nome. Conosciamo soltanto la sua reputazione: una peccatrice. Con ogni probabilità una prostituta. Non ha l’invito per il ricevimento, non ha una posizione nella comunità. Immagina una prostituta che si presenta in canonica per la festa della chiesa, parrocchiale o alla processione. Le teste si voltano. Le facce arrossiscono.

Ma le opinioni della gente non le impedirono di presentarsi. Non è venuta per loro.

E’ venuta per Lui. Ogni mossa è calcolata e significativa. Ogni suo gesto è prodigo.

Appoggia la guancia contro i suoi piedi, ancora pieni di polvere per il cammino.

Non ha acqua, ma ha lacrime.

Non ha asciugatoio, ma ha i suoi capelli.

E quello che ha, lo usa per lavare i piedi a Gesù.

Apre un vasetto di profumo, forse l’unica cosa di valore che possiede, e lo usa per massaggiarne la pelle. L’aroma è inevitabile quanto l’ironia.

Ti verrebbe da pensare che tra tutti proprio Simone avrebbe dovuto mostrare un tale amore. Non è forse lui il reverendo della chiesa, lo studioso della Scrittura? Eppure è duro, distante. E penseresti che una donna del genere eviterebbe Gesù. Non è forse una creatura della notte, la donnaccia della città? Ma lei non può resistergli.

L’amore di Simone è calibrato ed avaro.

L’amore della donna, dall’altro lato, è prodigo e arrischiato.

Come spieghiamo la differenza tra i due? Formazione? Educazione? Denaro? No, in quanto Simone l’ha superata di gran lunga in tutti e tre gli aspetti.

C’è però un’area in cui Simone è lontano anni luce dalla donna.

Che scoperta ha fatto la donna in più rispetto a Simone?

Qual è il tesoro che custodisce nel suo cuore e che a Simone manca?

Semplice.

L’amore di Dio

Non sappiamo quando l’abbia ricevuto. Non ci viene riferito in che modo ne sia venuta a conoscenza. Avrà magari colto di sfuggita le parole di Gesù:”

36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Luca 6,36.

Era nei pressi quando Gesù mostrò compassione nei confronti della vedova di Nain?

Luca 7,11-17:” 11 In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. 12 Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. 13 Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: “Non piangere! ”. 14 E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Giovinetto, dico a te, alzati! ”. 15 Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. 16 Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo”. 17 La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

Non lo sappiamo. Ma sappiamo questo. Era giunta assetata.

Assetata a causa della colpa. Assetata a causa del rimorso. Assetata a causa di tutte le notti passate a fare l’amore senza trovarlo. Era giunta assetata.

Giovanni 7,37-39:” 37 Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Chi ha sete venga a me e beva 38 chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. 39 Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

E quando Gesù le porge il calice della grazia, lei beve. Non si limita ad un assaggio o ad un sorso. Non immerge il dito e poi lo lecca e nemmeno prende tra le mani la coppa e la sorseggia. Porta invece il liquido alle labbra e beve e lo ingurgita per placare la sua immensa sete di pellegrina. Beve finchè la misericordia le scorre giù per il mento e lungo il collo e sul petto. Beve finchè ogni centimetro quadrato della sua anima è umido e tenero. Giunge assetata e beve. Beve a profusione.

Simone, dall’altro lato, non sa neppure di aver sete.

Le persone come Simone non hanno bisogno della grazia; la analizzano.

Non domandano misericordia; ne discutono e decidono a chi assegnarla.

Non è che Simone non potrebbe essere perdonato; semplicemente non chiede mai di esserlo.

Perciò mentre lei beve, lui si gonfia.

Mentre lei ha amore da dare in abbondanza,lui non ha amore da offrire.

Perché?

Per il principio 7,47. Leggi di nuovo quel versetto:” 7 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”.

(Proprio come un jumbo, il principio 7:47 possiede grandi ali).

Proprio come un aereo questa verità può elevarti a un altro livello. Leggilo di nuovo: Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”.

In altre parole non possiamo dare ciò che non abbiamo mai ricevuto. Se non abbiamo ricevuto amore come possiamo amare gli altri?

Ma, oh, come ci proviamo! Come se fossimo in grado di far apparire l’amore con la semplice forza di volontà. Come se dentro di noi ci fosse una distilleria di affetto alla quale manca soltanto un pezzo di legno o un fuoco più caldo. Lo attizziamo e lo alimentiamo con determinazione.

Qual è la nostra tipica strategia per curare una relazione tormentata? Metterci più impegno.

(Mia moglie ha bisogno del mio perdono? Non so come, ma la perdonerò”. – “So che farà male, ma cercherò di essere carina con quel farabutto”. –“Mi si chiede di amare il prossimo? Va bene. Caspita, lo farò”.)

E così ci mettiamo di impegno. Denti stretti. Mascella serrata. Ameremo anche se dovessimo morirne! E questo è ciò che potrebbe capitarci.

Abbiamo forse saltato una fase?

Magari il primo passo d’amore dovrebbe essere compiuto non verso gli altri, ma verso di Lui?

Forse il segreto dell’amore sta nel riceverlo?

Puoi dare amore soltanto dopo averlo ricevuto: 1 Gv 4,19:” Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.

Desideri amare di più?

Comincia ad accettare la tua posizione di figlio da Lui amato:

Efesini 5,1-2:” Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 2 e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Vuoi imparare a perdonare?

Allora considera come sei stato perdonato.

Efesini 4,32:” Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Hai difficoltà a mettere gli altri al primo posto?

Pensa come Gesù Cristo ha messo te al primo posto.

Filippesi 2,6:” il quale, pur essendo di natura divina,

non considerò un tesoro geloso

la sua uguaglianza con Dio;

Necessiti di più pazienza?

Abbeverati alla pazienza di Dio.

2 Pietro 3,9:” Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.

La generosità è una virtù che ti sfugge?

Considera allora come Dio è stato generoso con te.

Romani 5,8:” Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Hai problema a sopportare parenti ingrati e vicini eccentrici?

Dio sopporta te, quando ti comporti allo stesso modo.

Luca 6,35:” perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

Non possiamo amare in questo modo?.

Senza l’aiuto di Dio non possiamo. Oh, forse possiamo riuscirci per poco tempo. Come Simone, possiamo aprire una porta, ma, le nostre relazioni hanno bisogno di più di un atto formale.

Ci sono coniugi che hanno bisogno di un lavaggio di piedi. Alcuni, hanno bisogno di un fiume di lacrime, i nostri figli hanno bisogno di essere cosparsi dell’olio profumato del nostro amore.

Ma se non abbiamo ricevuto noi queste cose come possiamo darle ad altri?

Senza Dio:” Geremia 17,9:” 9 Più fallace di ogni altra cosa

è il cuore e difficilmente guaribile;

chi lo può conoscere?

Non abbiamo in noi un amore in grado di salvare un matrimonio. Non c’è nel nostro cuore una devozione tale da preservare un’amicizia.

Abbiamo bisogno di ricorrere ad una fonte esterna.

Abbiamo bisogno di una trasfusione.

Vogliamo amare come Dio ama?

Allora dobbiamo cominciare ricevendo l’amore di Dio.

Noi cristiani siamo colpevoli di aver trascurato il primo passo.

Noi diciamo “amatevi gli uni gli altri”. Siate pazienti, siate benevoli, perdonate”, esortiamo.

Ma dire a qualcuno di amare senza avergli detto che è amato, è come dirgli di compilare un assegno senza prima avergli fatto un versamento sul conto. Non fa meraviglia che così tante relazioni siano in rosso. I cuori non hanno amore sufficiente.

L’apostolo Giovanni indica la sequenza corretta.

Fa un versamento prima di invitarci a compilare l’assegno. Prima di tutto il versamento.

1Giovanni 4,9-10:” In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10 In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

(L’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, ci dona la gemma preziosa, la conoscenza dell’ammontare del versamento nei nostri cuori, che il Padre ed il Figlio ci donano:

Romani 5,5:” perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.)

Poi, dopo aver fatto questo versamento enorme e straordinario, l’apostolo Giovanni ci esorta a tirare fuori il libretto degli assegni:

1 Giovanni 4,11:” Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Il segreto dell’amore è vivere amati.

La misura dell’amore, è, “come il Padre ha amato me , così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”

Giovanni 15,9:” 9 Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Amare è proprio dei figli di Dio, perché è proprio di Dio.

1 Giovanni 4,16:” Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

Dio stesso fa partecipare all’amore.

1 Giovanni 4,19:” Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci fa conoscere il suo segreto più intimo”Dio è Amore”.

CCC 221:” 221 Ma san Giovanni si spingerà oltre affermando: “Dio è Amore” ( 1Gv 4,8; 1Gv 4,16): l'Essere stesso di Dio è Amore. Mandando, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio unigenito e lo Spirito d'Amore, Dio rivela il suo segreto più intimo: [Cf 1Cor 2,7-16; Ef 3,9-12 ] è lui stesso eterno scambio d'amore: Padre, Figlio e Spirito Santo, e ci ha destinati ad esserne partecipi.

Lo stesso apostolo Paolo, ritornando a Romani 5,5:”La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.”

L’amore con cui Dio ci ama e di cui lo Spirito Santo è un pegno e, con la sua presenza attiva in noi, un testimone.

Romani 8,15:” E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre! ”.

Galati 4,6;” E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!

Nelllo Spirito Santo, in lui, ci rivolgiamo a Dio come un figlio al Padre(figli nel Figlio), l’amore è reciproco. In lui, ugualmente, noi amiamo i nostri fratelli con lo stesso amore con cui il Padre ama il Figlio e noi.

Giovanni 17,26:” E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro”.

Senza lo Spirito Santo, non possiamo conoscere, Gesù, è lo Spirito Santo che ci rivela Gesù, è lo Spirito Santo che ci forma, perché siamo fatti “ad immagine e somiglianza di Dio” è lo Spirito Santo che ci trasforma fino dire come S.Paolo

Galati 2,20:” Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

L’Apostolo Paolo, nella lettera ai romani, capitolo 12,17-20:” 7 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 20 Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

ci forma alla carità, perché il cristiano si vendica dei suoi nemici, facendo loro del bene, in relazione a quello che scrive in Filippesi 2,5:”5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,”

“Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”

E’ lo Spirito Santo, che ci conformerà all’immagine di Dio, ci farà figli nel Figlio:
Dio ti ama, Personalmente. Potentemente. Appassionatamente.

Appunti tratti da:
Bibbia di Gerusalemme

Catechismo Chiesa Cattolica

Riflessioni tratti dal libro di Max Lucado

-