1 Giovanni 4,18
Potrebbero due persone essere più differenti?
Lui viene guardato dal basso in alto. Lei viene guardata dall’alto in basso.
Lui è un capo religioso. Lei è una prostituta.
Lui si guadagna da vivere promuovendo i valori. Lei si guadagna da vivere infrangendoli.
Lui ha organizzato il ricevimento. Lei lo sta rovinando.
Chiedi agli abitanti di Cafarnao di indicarti chi tra le due persone è la più pia e sceglieranno Simone.
Perché,dopotutto, è uno studioso di teologia, un uomo del clero. Chiunque indicherebbe lui. Chiunque, cioè, all’infuori di Gesù.
Gesù li conosceva entrambi. E Gesù avrebbe scelto la donna. Gesù, sceglie la donna. E, cosa ancor più sorprendente, spiega a Simone perché.
Non che Simone voglia saperlo. La sua mente è altrove. Come ha fatto questa donnaccia a entrare in casa mia? Non sa contro chi urlare per primo, se contro la donna o contro il servitore che l’ha lasciata entrare. Dopotutto questa cena è un ricevimento ufficiale: solo su invito.
La crème de la crème. Chi ha lasciato entrare la plebaglia?
Simone è adirato. Ma guardatela, prostata ai piedi di Gesù:
E li bacia pure! Ma dai! Se Gesù fosse chi dice di essere, non vorrebbe aver nulla a che fare con questa donna.
Ecco una delle lezioni che Simone imparò quel giorno:
“non pensare nulla che non vuoi che Gesù senta. Perché Gesù udì i suoi pensieri e, quando ciò accadde, volle condividerne qualcuno dei suoi.”
Luca 7,36-50:” La peccatrice perdonata
36 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
Simone invita Gesù in casa sua, ma lo tratta come una persona indesiderata. Nessuna
abituale cortesia. Nessun bacio di benvenuto. Nessun lavaggio dei piedi. Niente olio sul capo.(O, in termini contemporanei, nessuno gli aveva aperto la porta, preso il soprabito, stretto la mano.)
Simone non fa nulla per far sentire Gesù desiderato.
La donna, invece, fa tutto ciò che Simone ha trascurato di fare.
Non viene fatta menzione del suo nome. Conosciamo soltanto la sua reputazione: una peccatrice. Con ogni probabilità una prostituta. Non ha l’invito per il ricevimento, non ha una posizione nella comunità. Immagina una prostituta che si presenta in canonica per la festa della chiesa, parrocchiale o alla processione. Le teste si voltano. Le facce arrossiscono.
Ma le opinioni della gente non le impedirono di presentarsi. Non è venuta per loro.
E’ venuta per Lui. Ogni mossa è calcolata e significativa. Ogni suo gesto è prodigo.
Appoggia la guancia contro i suoi piedi, ancora pieni di polvere per il cammino.
Non ha acqua, ma ha lacrime.
Non ha asciugatoio, ma ha i suoi capelli.
E quello che ha, lo usa per lavare i piedi a Gesù.
Apre un vasetto di profumo, forse l’unica cosa di valore che possiede, e lo usa per massaggiarne la pelle. L’aroma è inevitabile quanto l’ironia.
Ti verrebbe da pensare che tra tutti proprio Simone avrebbe dovuto mostrare un tale amore. Non è forse lui il reverendo della chiesa, lo studioso della Scrittura? Eppure è duro, distante. E penseresti che una donna del genere eviterebbe Gesù. Non è forse una creatura della notte, la donnaccia della città? Ma lei non può resistergli.
L’amore di Simone è calibrato ed avaro.
L’amore della donna, dall’altro lato, è prodigo e arrischiato.
Come spieghiamo la differenza tra i due? Formazione? Educazione? Denaro? No, in quanto Simone l’ha superata di gran lunga in tutti e tre gli aspetti.
C’è però un’area in cui Simone è lontano anni luce dalla donna.
Che scoperta ha fatto la donna in più rispetto a Simone?
Qual è il tesoro che custodisce nel suo cuore e che a Simone manca?
Semplice.
L’amore di Dio
Non sappiamo quando l’abbia ricevuto. Non ci viene riferito in che modo ne sia venuta a conoscenza. Avrà magari colto di sfuggita le parole di Gesù:”
36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Luca 6,36.
Era nei pressi quando Gesù mostrò compassione nei confronti della vedova di Nain?
Luca 7,11-17:”
Non lo sappiamo. Ma sappiamo questo. Era giunta assetata.
Assetata a causa della colpa. Assetata a causa del rimorso. Assetata a causa di tutte le notti passate a fare l’amore senza trovarlo. Era giunta assetata.
Giovanni 7,37-39:” 37 Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Chi ha sete venga a me e beva 38 chi crede in me; come dice
E quando Gesù le porge il calice della grazia, lei beve. Non si limita ad un assaggio o ad un sorso. Non immerge il dito e poi lo lecca e nemmeno prende tra le mani la coppa e la sorseggia. Porta invece il liquido alle labbra e beve e lo ingurgita per placare la sua immensa sete di pellegrina. Beve finchè la misericordia le scorre giù per il mento e lungo il collo e sul petto. Beve finchè ogni centimetro quadrato della sua anima è umido e tenero. Giunge assetata e beve. Beve a profusione.
Simone, dall’altro lato, non sa neppure di aver sete.
Le persone come Simone non hanno bisogno della grazia; la analizzano.
Non domandano misericordia; ne discutono e decidono a chi assegnarla.
Non è che Simone non potrebbe essere perdonato; semplicemente non chiede mai di esserlo.
Perciò mentre lei beve, lui si gonfia.
Mentre lei ha amore da dare in abbondanza,lui non ha amore da offrire.
Perché?
Per il principio 7,47. Leggi di nuovo quel versetto:” 7 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”.
(Proprio come un jumbo, il principio 7:47 possiede grandi ali).
Proprio come un aereo questa verità può elevarti a un altro livello. Leggilo di nuovo: Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”.
In altre parole non possiamo dare ciò che non abbiamo mai ricevuto. Se non abbiamo ricevuto amore come possiamo amare gli altri?
Ma, oh, come ci proviamo! Come se fossimo in grado di far apparire l’amore con la semplice forza di volontà. Come se dentro di noi ci fosse una distilleria di affetto alla quale manca soltanto un pezzo di legno o un fuoco più caldo. Lo attizziamo e lo alimentiamo con determinazione.
Qual è la nostra tipica strategia per curare una relazione tormentata? Metterci più impegno.
(Mia moglie ha bisogno del mio perdono? Non so come, ma la perdonerò”. – “So che farà male, ma cercherò di essere carina con quel farabutto”. –“Mi si chiede di amare il prossimo? Va bene. Caspita, lo farò”.)
E così ci mettiamo di impegno. Denti stretti. Mascella serrata. Ameremo anche se dovessimo morirne! E questo è ciò che potrebbe capitarci.
Abbiamo forse saltato una fase?
Magari il primo passo d’amore dovrebbe essere compiuto non verso gli altri, ma verso di Lui?
Forse il segreto dell’amore sta nel riceverlo?
Puoi dare amore soltanto dopo averlo ricevuto: 1 Gv 4,19:” Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.
Desideri amare di più?
Comincia ad accettare la tua posizione di figlio da Lui amato:
Efesini 5,1-2:” Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 2 e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Vuoi imparare a perdonare?
Allora considera come sei stato perdonato.
Efesini 4,32:” Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Hai difficoltà a mettere gli altri al primo posto?
Pensa come Gesù Cristo ha messo te al primo posto.
Filippesi 2,6:” il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
Necessiti di più pazienza?
Abbeverati alla pazienza di Dio.
2 Pietro 3,9:” Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
La generosità è una virtù che ti sfugge?
Considera allora come Dio è stato generoso con te.
Romani 5,8:” Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Hai problema a sopportare parenti ingrati e vicini eccentrici?
Dio sopporta te, quando ti comporti allo stesso modo.
Luca 6,35:” perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Non possiamo amare in questo modo?.
Senza l’aiuto di Dio non possiamo. Oh, forse possiamo riuscirci per poco tempo. Come Simone, possiamo aprire una porta, ma, le nostre relazioni hanno bisogno di più di un atto formale.
Ci sono coniugi che hanno bisogno di un lavaggio di piedi. Alcuni, hanno bisogno di un fiume di lacrime, i nostri figli hanno bisogno di essere cosparsi dell’olio profumato del nostro amore.
Ma se non abbiamo ricevuto noi queste cose come possiamo darle ad altri?
Senza Dio:” Geremia 17,9:” 9 Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
Non abbiamo in noi un amore in grado di salvare un matrimonio. Non c’è nel nostro cuore una devozione tale da preservare un’amicizia.
Abbiamo bisogno di ricorrere ad una fonte esterna.
Abbiamo bisogno di una trasfusione.
Vogliamo amare come Dio ama?
Allora dobbiamo cominciare ricevendo l’amore di Dio.
Noi cristiani siamo colpevoli di aver trascurato il primo passo.
Noi diciamo “amatevi gli uni gli altri”. Siate pazienti, siate benevoli, perdonate”, esortiamo.
Ma dire a qualcuno di amare senza avergli detto che è amato, è come dirgli di compilare un assegno senza prima avergli fatto un versamento sul conto. Non fa meraviglia che così tante relazioni siano in rosso. I cuori non hanno amore sufficiente.
L’apostolo Giovanni indica la sequenza corretta.
Fa un versamento prima di invitarci a compilare l’assegno. Prima di tutto il versamento.
1Giovanni 4,9-10:” In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.
(L’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, ci dona la gemma preziosa, la conoscenza dell’ammontare del versamento nei nostri cuori, che il Padre ed il Figlio ci donano:
Romani 5,5:” perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.)
Poi, dopo aver fatto questo versamento enorme e straordinario, l’apostolo Giovanni ci esorta a tirare fuori il libretto degli assegni:
1 Giovanni 4,11:” Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Il segreto dell’amore è vivere amati.
La misura dell’amore, è, “come il Padre ha amato me , così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”
Giovanni 15,9:” 9 Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Amare è proprio dei figli di Dio, perché è proprio di Dio.
1 Giovanni 4,16:” Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
Dio stesso fa partecipare all’amore.
1 Giovanni 4,19:” Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci fa conoscere il suo segreto più intimo”Dio è Amore”.
CCC 221:” 221 Ma san Giovanni si spingerà oltre affermando: “Dio è Amore” (⇒ 1Gv 4,8; ⇒ 1Gv 4,16): l'Essere stesso di Dio è Amore. Mandando, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio unigenito e lo Spirito d'Amore, Dio rivela il suo segreto più intimo: [Cf ⇒ 1Cor 2,7-16; ⇒ Ef 3,9-12 ] è lui stesso eterno scambio d'amore: Padre, Figlio e Spirito Santo, e ci ha destinati ad esserne partecipi.
Lo stesso apostolo Paolo, ritornando a Romani 5,5:”La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.”
L’amore con cui Dio ci ama e di cui lo Spirito Santo è un pegno e, con la sua presenza attiva in noi, un testimone.
Romani 8,15:” E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre! ”.
Galati 4,6;” E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!
Nelllo Spirito Santo, in lui, ci rivolgiamo a Dio come un figlio al Padre(figli nel Figlio), l’amore è reciproco. In lui, ugualmente, noi amiamo i nostri fratelli con lo stesso amore con cui il Padre ama il Figlio e noi.
Giovanni 17,26:” E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro”.
Senza lo Spirito Santo, non possiamo conoscere, Gesù, è lo Spirito Santo che ci rivela Gesù, è lo Spirito Santo che ci forma, perché siamo fatti “ad immagine e somiglianza di Dio” è lo Spirito Santo che ci trasforma fino dire come S.Paolo
Galati 2,20:” Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
L’Apostolo Paolo, nella lettera ai romani, capitolo 12,17-20:” 7 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 20 Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.
ci forma alla carità, perché il cristiano si vendica dei suoi nemici, facendo loro del bene, in relazione a quello che scrive in Filippesi 2,5:”5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,”
“Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”
E’ lo Spirito Santo, che ci conformerà all’immagine di Dio, ci farà figli nel Figlio:
Dio ti ama, Personalmente. Potentemente. Appassionatamente.
Appunti tratti da:
Bibbia di Gerusalemme
Catechismo Chiesa Cattolica
Riflessioni tratti dal libro di Max Lucado
-
Nessun commento:
Posta un commento